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Regolamento Tari e 'storture' da correggere: Commissione al lavoro

Le sottolineature dei consiglieri Del Prete e Monteodorisio

redazione
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“Prendiamo atto della volontà espressa dai commissari di maggioranza della Commissione comunale Regolamenti di rivedere, su proposta di noi consiglieri comunali di opposizione, i limiti (oggi sono del 30%) degli sgravi per le disabilità al 100% da inserire nel regolamento Tari e attendiamo una riconvocazione della medesima Commissione perché ci sia una condivisione della nostra proposta e perché venga posto rimedio anche ad un’altra incongruenza di questa tassa rivolta a chi produce rifiuti e che penalizza eccessivamente i nuclei famigliari con più immobili”.

Lo sostengono, in una nota, i consiglieri comunali Nicola Del Prete (Indipendente) e Antonio Monteodorisio (Forza Italia), a margine dell'ultima riunione dell'organismo.

“In queste ultime settimane, dopo che i contribuenti hanno versato la rata della Tari, abbiamo rilevato un problema che ha fatto lievitare oltremisura questa tassa il cui calcolo non è più come la vecchia Tarsu. L’importo, infatti, viene calcolato non più solo in base alla superficie dell’unità immobiliare, che è la parte fissa della tassa, ma anche sul numero degli occupanti le unità immobiliari, che è la parte variabile. Parte variabile determinata da ciascun Comune. Ebbene, a Vasto, ad esempio un nucleo familiare di 4 componenti che occupa la prima casa, ma uno di essi è proprietario anche di altre abitazioni, la tariffa variabile viene determinata sempre calcolando 4 occupanti anche per le altre case. Capite bene – sottolineano Del Prete e Monteodorisio – che questa scelta è iniqua, dunque va assolutamente rivista, perché per le seconde case non può essere riferimento di calcolo l’intero nucleo familiare. Se vale il concetto che si tassa chi produce rifiuti, bisogna anche considerare che quelle stesse persone che già pagano per l’abitazione dove risiedono, non possono produrre rifiuti anche negli altri immobili dove non risiedono. Alla Commissione abbiamo chiesto di rivedere anche questa iniquità che ha prodotto, per il momento, proteste giustificate, ma che potrebbe essere oggetto di futuri contenziosi”.

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