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Parte del muro di contenimento di Palazzo d'Avalos si sbriciola, i primi commenti

Diverse le reazioni al cedimento registrato nell'area dei Giardini Napoletani

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Numerosi i commenti all'episodio del cedimento di parte del muro di contenimento di Palazzo d'Avalos, nell'area dei Giardini Napoletani, con riversamento di detriti e terriccio sulla Strada Porta Palazzo.

DAVIDE D'ALESSANDRO (consigliere comunale indipendente) -  La foto del crollo del muro di contenimento della balconata è l'immagine di un clamoroso fallimento: il fallimento di una classe politica che da tempo pensa esclusivamente a perpetuare la propria carriera senza dare soluzione ai problemi reali e urgenti del territorio. Vasto (ri)frana non per colpa della natura, delle piogge abbondanti, ma per la totale inadeguatezza di chi deve salvaguardarla e metterla al sicuro. Le passeggiate politiche con fotografi al seguito, le promesse mai mantenute, hanno stancato anche i cittadini più predisposti alla pazienza. Se tra Vasto e San Salvo dovessero avvenire ulteriori incidenti, magari con la perdita di vite umane, sarebbe colpa del manto stradale o di una classe politica incapace di intervenire? Non basta più la litania della mancanza di soldi. I soldi ci sono, ci sono sempre, si trovano sempre, mai per affrontare questioni non più rinviabili, non più eludibili.

IVO MENNA (La Nuova Terra - ambientalista storico) - Siamo di fronte ad una nuova emergenza, ma questa volta si tratta di una vera emergenza per la quale discorsi e passerelle politiche debbono cedere il passo alla questione vera ambientale di una operatività immediata fatta di concretezza. L'urgenza è dettata anche perché siamo alle porte della stagione turistica e diventa essenziale che il turista possa godere del gioiello della città. Io non so se questo crollo è stato causato dalle infiltrazioni dell'acqua piovana o altri fenomeni climatici, ma certo è che il sottoscritto lanciò un allarme da qualche anno a causa dell'uso improprio del Cortile del Palazzo d'Avalos: A) l'ingresso di enormi e pesantissimi camion per le varie assemblee dell'Italia dei Valori; B) anno 2012 dicembre per l'uso demenziale del Cortile per una pista di pattinaggio di ghiaccio per divertimenti invernali come se fossimo a Roccaraso. 

MARCO DI MICHELE MARISI (Giovani in Movimento) - Brividi, preoccupazione e rabbia. Nella lotteria dei sentimenti, abbiam preso la terna. In questo caso in un colpo solo: col crollo di un pezzo del muro di contenimento dei giardini napoletani di Palazzo d’Avalos. Fa impressione vedere come quella montagna di mattoni, alta e possente, si sia sbriciolata come un wafer. Desta preoccupazione - oltre ciò che è accaduto - quello che non ancora succede, ma che nulla, proprio nulla, esclude possa avvenire. Nel mix di sentimenti non manca la rabbia, ben amalgamata con gli altri stati d’animo. La rabbia nel vedere che finora, fino a prima del crollo di quel pezzo di storia, con tutte le conseguenze del caso, nessun intervento concreto è stato messo in atto. Passerelle di politici e tecnici sulla Loggia Amblingh, promesse e strette di mano davanti ai flash, lettere di circostanza del Sindaco Lapenna a quel Presidente piuttosto che a quel Dirigente. La concretezza è da un’altra parte, ma sembra nessuno abbia voluto raggiungerla. Chissà se il campanello d’allarme che suona in queste ore, è talmente forte da essere sentito da chi finora pensava fosse solo l’inizio della ricreazione.

MASSIMO DESIATI (Progetto per Vasto) - Troppo spesso si pensa a cosa (ed anche a come) fare “SUL” Territorio, senza considerare “IL” Territorio. Cominciamo a chiamare un settore amministrativo non “Urbanistica” ma “Territorio”. Cominciamo a dar valore al “capitale” affinché possa generare economia e non soltanto all’economia che può esserne generata. Il “valore” è nel Territorio, non in ciò che può generare. Se si perde il capitale, certamente perderai l’economia che ne può scaturire. I°: salvaguardare il capitale!

FOTO di ERCOLE MICHELE D'ERCOLE

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