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Tirato in ballo da Il Fatto Quotidiano, Radoccia contrattacca

Il presidente del Tribunale di Vasto interviene su D'Alfonso e sull'ipotizzata appartenenza a determinate associazioni

a cura della redazione
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"Non ho mai conosciuto Luciano D'Alfonso, tanto meno l'ho visto in udienza a L'Aquila nel processo a suo carico in quanto contumace".

A parlare è il magistrato Italo Radoccia, presidente facente funzioni del Tribunale di Vasto, chiamato in causa in un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano in merito a un'inchiesta del 2008 della Procura di Pescara in riferimento al ritrovamento di una lista di presunti iscritti all'associazione 'Suprema Militia Equitum Templi' tra i quali figurerebbe "un tale Angelo Radoccia magistrato" e anche l'ex sindaco del capoluogo adriatico.

Radoccia, nel corso di una conferenza stampa dal Palazzo di Giustizia a Vasto, ha ribadito come "mi mettano in relazione a un tale Angelo Radoccia magistrato che figurerebbe in un elenco di questa associazione di cui non conosco l'esistenza e alla quale non appartengo, solo perché l'unico magistrato in Abruzzo che si chiama Radoccia sono io".

Il presidente del Tribunale di Vasto ribadisce: "Mi sono ritrovato mio malgrado nel tritacarne, in una polemica da campagna elettorale, che mi sarei volentieri risparmiato. Io ho fatto e faccio da sempre solo il mio dovere di magistrato. E sono tirato in ballo per aver assolto D'Alfonso a febbraio con formula piena, perché il fatto non sussiste". Processo nel quale D'Alfonso è stato giudicato con rito abbreviato nell'ambito dell'inchiesta 'Caligola' nel quale era indagato per corruzione per l'affidamento di una progettazione alla società Ecosfera. "E' stato un processo delicato - ha commentato Radoccia - ed ho svolto il mio ruolo con grande serenità e la massima attenzione. Qualcuno ora vuol mettere in dubbio con quest'articolo la mia serenità, equità e autonomia di giudizio". E annuncia querele perché "si è fatto sensazionalismo adombrando chissà quali complicità e amicizie".

Magistrato vastese che si dice tanto amareggiato quanto estraneo per questa vicenda: "Non ho ancora avvisato il Consiglio Superiore della Magistratura - conclude - ma mi sono confrontato con alcuni colleghi che mi hanno detto di non prendermela più di tanto. Queste cose però mi fanno rimpiangere la Calabria dove ho combattuto la 'Ndrangheta".

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