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Incidente probatorio a Pescara, legale De Fanis: 'Zingariello non credibile'

Angela Pennetta, avvocato del vastese coinvolto nell'inchiesta, soddisfatta per l'esito di questa tappa giudiziaria

a cura della redazione
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E' durato poco meno di tre ore l'incidente probatorio in Tribunale, a Pescara, nell'inchiesta che ha coinvolto l'ex assessore abruzzese alla Cultura, Luigi De Fanis, arrestato lo scorso 12 novembre, con la sua ex segretaria Lucia Zingariello, in relazione a presunte tangenti per eventi culturali.

Per Massimo Cirulli, difensore dell'ex assessore, "la credibilitá di Zingariello è uscita fortemente minata". L'avvocato di Lucia Zingariello ha replicato: "Siamo soddisfatti di come sono andate le cose in questo incidente probatorio".

A giudizio di Angela Pennetta, che assiste il vastese Ermanno Falone (legale rappresentante di una onlus del Vastese coinvolto nell'inchiesta) "il nome del nostro assistito non ê praticamente mai uscito fuori. Fatichiamo a capire perché siamo in questo processo". L'avvocato Pennetta ha anche parlato delle dichiarazioni rilasciate da Lucia Zingariello, davanti al Pm Giuseppe Bellelli e al gip Maria Carla Sacco: "La dottoressa Zingariello - ha detto Pennetta - parlando degli assegni in alcuni casi si é avvalsa della facoltà di non rispondere e in altri ha detto che si trattava di semplici prestiti. La Zingariello ha parlato anche degli incontri fra De Fanis e Mascitti (l'imprenditore culturale che con le sue denunce fece scattare l'inchiesta), limitandosi a dire aver partecipato come segretaria e di non aver mai sentito e visto nulla di particolare".

Pm a Zingariello: "Dia risposte credibili" - Ha provato a difendersi durante l'incidente probatorio della quale era la protagonista assoluta ma a un certo punto Lucia Zingariello, l'ex segretaria dell'ex assessore alla cultura, Luigi De Fanis, si è sentita ribattere dal Pm Giuseppe Bellelli di dare risposte più credibili. In aula, si legge in un dispaccio dell'Ansa, davanti al Gip Maria Carla Sacco, c'erano tutti i protagonisti dell'inchiesta che il 12 novembre scorso ha portato a cinque misure cautelari per presunte tangenti, ed era presente anche il grande accusatore di De Fanis, l'imprenditore culturale, Andrea Mascitti. Le domande del Gip hanno riguardato il rapporto professionale tra De Fanis e Zingariello specialmente, i viaggi con le automobili a Roma e Bologna, ma anche quei soldi che De Fanis avrebbe più volte girato alla segretaria. "Aiuti e prestiti personali", si è giustificata Zingariello. Quando poi hanno chiesto alla segretaria perché avesse registrato e conservato telefonate e mail tra lei e l'assessore, Zingariello si è giustificata dicendo che erano cose personali su mail private. Anche lei ha negato ovviamente di aver preso tangenti e quando sulla base di risultati dell'inchiesta le hanno chiesto perché i preventivi delle iniziative culturali dovevano essere 'gonfiati', Zingariello si è giustificata spiegando che era si era soliti fare così perché poi "in Regione i preventivi venivano sempre tagliati e quindi con il rigonfiamento si entrava effettivamente nelle spese". I difensori di De Fanis, nel frattempo, concluso l'incidente probatorio, hanno presentato istanza di revoca delle misere cautelari di obbligo di dimora per il loro assistito, spiegando anche che il 6 maggio prossimo scadrebbero comunque i termini come prescritto dal Tribunale del Riesame.

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