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Taglio Tribunali, Cancellieri: 'La riforma va avanti'. Ma le proteste continuano

Nel 2015 prevista la soppressione delle sedi di Vasto e Lanciano

a cura della redazione
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Alla vigilia della data che fa segnare l'inizio della riforma il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri non arretra: "La macchina organizzativa è avviata da tempo, uffici e lavoratori sono stati trasferiti, le nuove piante organiche sono state varate", quindi la revisione della geografia giudiziaria 'deve andare avanti'".

Parla, il ministro, del provvedimento in corso che prevede il taglio di numerosi Tribunali in tutta Italia (4 in Abruzzo, Vasto, Lanciano, Sulmona e Avezzano, ma - in questo caso - dal 2015). Tutto questo, aggiunge la Cancellieri, anche se il taglio provoca proteste, anche se in corso d'opera saranno necessari aggiustamenti (e due decreti correttivi sono già predisposti, uno con 'norme organizzative e processuali', l'altro con 'alcune modifiche dell'assetto territoriale dei nuovi tribunali').

Insomma, tornare indietro non sembra possibile e questo ha detto il ministro della Giustizia al Senato relativamente all'avvio di una riforma che "fa venir meno circa il 47% degli uffici giudiziari dell'intero territorio nazionale", con la soppressione di 30 tribunali e relative procure, 220 sezioni distaccate e di 667 uffici del giudice di pace. E proprio per questo "suscita, comprensibilmente, vive resistenze nei territori in cui incide".

Come detto, la protesta non si placa, anche in Abruzzo. Nella mattinata di oggi, venerdì 13 settembre, davanti a tutti i tribunali che rischiano la chiusura si svolgeranno manifestazioni di protesta con un volantinaggio con il quale verranno illustrate le ragioni del dissenso. Si tratta - secondo la Cidl-Fp che ha organizzato la manifestazione - di “una spoliazione che va contrastata, per tempo, con ogni mezzo per i devastanti effetti negativi che comporterà. La chiusura di alcuni tribunali comporterà, il 13 settembre, data prevista dal decreto legislativo 155 del 2012 per la chiusura ufficiale dei tribunali soppressi, un enorme problema organizzativo per l’accesso e la fruizione della documentazione utile ai processi, con il rischio di un blocco totale del lavoro che si protrarrà fino a quando tutti i nuovi uffici non si saranno organizzati. Oltre tutto, tale decisione risulta inopportuna anche dal punto di vista economico, poiché molte sedi di tribunali che verranno soppressi erano state recentemente ristrutturate e messe a norme”.

 

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