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Ex Golden Lady, clima sempre più rovente. Nuovi tentativi di 'smontare' la fabbrica

Intervento nel sito della Val Sinello di Polizia, Digos, Finanza e Carabinieri

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Si fa sempre più rovente il clima alla Silda Invest.

Ieri erano passate da poco le 19, quando c'è stato un nuovo tentativo di portare via del materiale dalla fabbrica (presumibilmente pelli e forme per le scarpe). I circa 15 operai del turno del presidio a oltranza lo hanno impedito e pare che l'azienda abbia avvisato le forze dell'ordine. In poco tempo in Val Sinello sono arrivati gli uomini della Polizia e della Digos di Vasto unitamente ai Carabinieri di Gissi.

I 'presidianti' sono stati invitati a uscire fuori dall'area esterna dello stabilimento e non sono mancati momenti di forte tensione. I militari hanno poi provveduto a controllare il materiale fino ad allora caricato su una Fiat 'Bravo' parcheggiata all'ingresso del capannone. A svolgere le operazioni 4 dipendenti marchigiani presenti in Abruzzo per formare il personale. Qualcuno pensa che questo materiale sia destinato agli stabilimenti ex Golden di Basciano (in provincia di Teramo), dove la riconversione pare abbia preso una strada più felice.

Mentre all'interno del fabbricato proseguono i controlli, fuori si raduna circa un centinaio dei lavoratori licenziati venerdì scorso. Il passaparola attraverso i cellulari è velocissimo e in molti tornano in Val Sinello per dar man forte ai colleghi.

La situazione si riaccende quando due dipendenti marchigiani escono in auto accompagnati dai fischi. Con atteggiamento provocatorio fanno marcia indietro in mezzo alla folla e uno di loro scende dall'auto. Devono nuovamente intervenire i Carabinieri per convincerli a riprendere la loro strada. Sul posto ci sono anche il sindaco di Gissi Nicola Marisi e il suo vice.

In tarda serata arrivano il vice questore di Vasto, Cesare Ciammaichella, e il neo comandante della Guardia di Finanza di Vasto, Marco Garofalo. Si ispeziona nuovamente la 'Bravo' - che nel frattempo è stata fatta svuotare - e l'interno del capannone. Dopo circa mezzo'ora, poco prima delle 22, anche la 'Bravo' lascia, vuota, la Val Sinello.

Tocca a Giuseppe Rucci (Cgil) spiegare cosa è accaduto: «L'obiettivo di oggi di impedire che il materiale venisse portato via è riuscito. Grazie alle forze dell'ordine siamo riusciti a mantenere la calma e evitare che proseguissero nei loro intenti. La Digos ha fotografato tutto ciò che è presente e nulla può uscire senza che ce ne accorgiamo».

Oggi si prevede una nuova giornata 'calda'. Una ditta di imballaggi della zona sarebbe stata contattata dalla Silda per dei lavori all'interno. Il timore di tutti - quasi certezza - è che oggi arrivino i camion per prelevare i macchinari. Ieri sera, alla fine, ha prevalso il buon senso, ma fino a quando si riuscirà a mantenere la calma senza un segnale dal ministero? Intanto, oggi verranno illustrati anche i punti studiati dai legali del sindacato.

Intanto, importanti sono le parole conclusive di Rucci (ieri era presente anche Franco Zerra della Cisl): «Non esistono più i lavoratori della Silda e quelli della New Trade. Siete una sola cosa. Anche perché in vista del nuovo tavolo della riconversione bisogna avere un peso maggiore unitario. Basta con le divisioni, solo l'unità può salvare questo posto».
 

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