A preoccupare, per la qualità delle acque marine in Abruzzo, sono fortemente i riscontri effettuati alle foci dei fiumi e in determinati scarichi a mare.
La tappa abruzzese di Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, riguarderà da vicino anche Vasto con gli appuntamenti di mercoledì alle 19 al Circolo Nautico del porto di Punta Penna, e giovedì mattina, con un convegno nella sala della Pinacoteca di Palazzo d'Avalos.
Intanto, questa mattina, Legambiente ha diffuso una serie di risultati di campionature di acque, con prelievi datati lo scorso 21 giugno.
Nel 'mirino' la 'mala depurazione' e per questo l'associazione chiede subito un tavolo di lavoro tra Regione, Province, Comuni e associazioni di categoria "che possa affrontare fin con urgenza il problema della depurazione con l’obiettivo di cambiare rotta già dalla prossima stagione balneare. È possibile e doveroso”. Dai rilievi sette punti su nove risultano inquinati. L’80 per cento dei campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi, principalmente alle foci di fossi e torrenti, hanno evidenziato la presenza di una carica batterica eccessiva, ben oltre le soglie consentite dalla legge. "Gravi e croniche carenze di un sistema depurativo - si legge in una nota - che impone una svolta immediata: azioni risolutive e durature sul fronte della qualità delle acque abruzzesi. Una sfida non più rinviabile che deve chiamare a raccolta istituzioni e società civile affinché vengano date finalmente risposte certe ai cittadini e tutelati gli ecosistemi fluviali e marini della regione.
Nella nostra area giudicati “fortemente inquinati” i prelievi effettuati nei pressi della foce del Fosso Marino a Vasto e nei pressi della Foce del torrente Buonanotte a San Salvo.
“Le analisi effettuate in Abruzzo testimoniano le gravi lacune che ancora oggi presenta il sistema depurativo regionale, inadeguato e non sufficientemente idoneo ad abbattere il carico inquinante dei volumi di acque reflue prodotti dall’agglomerato urbano - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il nostro monitoraggio rispecchia quanto già emerso dai più recenti dati Istat 2008, secondo cui l’Abruzzo, con il 53,8% è tra le peggiori regioni d’Italia per l’esigua percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. Il nostro lavoro di denuncia è sempre indirizzato a un confronto costruttivo e risolutivo, finalizzato a obiettivi ben precisi. È per questo che non siamo entrati nella polemica legata alla recente pubblicazione dei dati abruzzesi sulla balneazione del Ministero della Salute. È indubbio che l’Abruzzo sia stato penalizzato da un calcolo fatto sulle aree di balneazione e non sui chilometri di costa, ma al contempo sarebbe opportuno che le istituzioni competenti portino avanti fin da subito un serio monitoraggio anche delle foci dei fiumi e in tutti quei tratti di mare che, pur essendo inibiti alla balneazione, vanno tenuti sotto stretta osservazione, rappresentando il sintomo di una situazione nazionale non più trascurabile e che va indagata e risolta”.