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Tanta amarezza nell'anniversario della riconversione della Golden Lady

Incontro dei lavoratori davanti lo stabilimento in Val Sinello

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È un primo anniversario amaro. Il 29 maggio è stato il primo 'compleanno' della riconversione fallita della ex-Golden Lady di Gissi.

Giuseppe Rucci della Ficltem-Cgil, alla vigilia della ricorrenza, ha tracciato un bilancio fin troppo chiaro della situazione.

Ieri mattina alcuni ex-lavoratori della fabbrica di calze si sono incontrati nuovamente davanti allo stabilimento. In questo stesso posto, 365 giorni prima la felicità e la soddisfazione per le firme apposte sugli accordi di Roma erano difficili da contenere. Sembrava il ritorno a un lavoro sicuro, come ai 'bei tempi' della Golden. Oggi non è rimasto nulla di quella mattina di giubilo.

Erano circa venti, quasi tutti ex-New Trade, ad essere presenti. «Gli altri – spiegano – ormai sono sfibrati da questa situazione. Stanno perdendo anche la voglia di lottare».

I numeri li conoscono tutti: la Silda Invest occupa 160 persone, la New Trade 10. Gli occupati dalla Golden Lady al momento della fuga in Serbia erano 380.

Chi oggi è fuori chiede delle risposte «Perché gli accordi sono stati firmati con tanta fretta? Alla New Trade, che ha disatteso tutti gli impegni, non possono riprendere il capannone? Dove sono tutti gli attori della vicenda, Golden Lady, Wollo, Regione e Provincia?». L’unica, parziale, risposta è quella che hanno potuto dare Giuseppe Rucci e Arnaldo Schioppa (Uilta-Uil). Per metà giugno il ministero dello Sviluppo economico ha convocato le parti. Ma in pochi credono che si arrivi a qualcosa di concreto.

Dopo un anno, le forze, anche dei più tenaci, iniziano a scemare di fronte a un muro di gomma apparentemente insuperabile.

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