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Ammanco di 15.000 euro nella cassaforte della sede vastese di Poste Impresa, indagine aperta

Il fatto, risalente a fine agosto, reso noto dal foglio quotidiano di informazione 'La Voce'

a cura della redazione
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E' il foglio quotidiano d'informazione locale 'La Voce del Vastese', diretto da Nicola Del Prete ed in distrubuzione gratuita, al mattino, in edicole e locali pubblici di Vasto, ad aver riportato la notizia di un ammanco da 15.000 euro all'interno della sede di Vasto di Poste Impresa.

 

Il fatto risale al 31 agosto scorso di venerdì. Negli uffici di Poste Impresa, società che assieme a Poste Vasto Centro è ospitata nell'edificio di via Giulio Cesare, avviene un furto. Ma non c'è segno di scasso. "Qualcuno - si legge nell'articolo - apre con un codice segreto la cassaforte, nel cui interno c’è una cassetta in metallo contenente denaro contante. Quei soldi spariscono. Sono circa 15 mila euro. L’episodio avviene di pomeriggio, quando Poste Impresa è chiusa al pubblico, ma ci sono nell’interno dello stabile almeno una decina di dipendenti postali impegnati in altre attività. Il furto viene scoperto quando riaprono gli uffici. Iniziano l’attività investigativa degli inquirenti e le ispezioni interne disposte anche dai responsabili ispettivi di Poste Impresa. Vogliono ricostruire i fatti, grazie anche alle telecamere interne. L’impressione, da subito, è che a sottrarre quella somma dalla cassaforte sia stata una persona che conosceva il codice di accesso. I primi ad essere ascoltati sono stati i direttori dei due servizi, entrambi assenti quel venerdì pomeriggio. Il direttore di Poste Imprese, addirittura, era fuori regione, in vacanza. La Procura, in sostanza, sta ricostruendo, dettaglio dopo dettaglio, in base anche alle conoscenze fornite dai due direttori, soprattutto i movimenti di quei dipendenti al lavoro con le funzioni che stavano svolgendo. Alcuni sarebbero stati subito scagionati dalle immagini e dalla circostanza che non potevano conoscere il codice d’accesso alla cassaforte. Gli indizi degli investigatori sarebbero ricaduti all’inizio su due dipendenti ma pare che la Procura, abbia iscritto una sola persona, al momento, nel registro degli indagati. Sulla sua identità vige il massimo riserbo, anche perché le indagini sono in corso e deve essere ancora dimostrato il coinvolgimento e la responsabilità diretta del dipendente che si sarebbe reso protagonista del furto. I dipendenti delle Poste hanno le bocche cucite, perché al di dà della inchiesta giudiziaria che dovrà accertare responsabilità penali nei confronti del ladro, anche Poste Imprese vuole fare chiarezza per giungere a provvedimenti esemplari che scoraggino azioni del genere. Sulla persona indagata sarebbe stato adottato da Poste Impresa una misura cautelativa. Da qualche tempo all’indiziato gli è stato affidato un servizio in altra sede, in attesa della definitiva chiarezza della sua posizione. Ad indirizzare le indagini in una direzione non prevista dal ladro, sarebbe stato, tra l’altro, il meccanismo di apertura della cassaforte. Nessuno sapeva, infatti, che ogni volta che la cassaforte viene aperta, vi è un registro elettrico dell’orario e della durata di apertura. Orario che serve a fotografare l’esatto istante in cui viene aperta la cassaforte. Con l’ausilio delle immagini di tutte le telecamere in servizio, anche se nella stanza dove c’è la cassaforte pare non ci sia una telecamera, gli investigatori sarebbero giunti ad individuare con più precisione il principale indiziato del furto".

 

Gli sviluppi dell'indagine sono attesi a breve.

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