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Scaroni a Vasto per il Premio 'Silvio Petroro' e uno sguardo al Paese in crisi: 'Gli italiani danno il meglio in momenti di difficoltà'

Nei Giardini Napoletani di Palazzo d'Avalos dibattito su economia, energia e lavoro

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"Calorosa accoglienza" da parte di una delegazione del Wwf nei pressi dell'ingresso dei Giardini Napoletani di Palazzo d'Avalos per Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni con un passato di dirigente alla Pilkington, a Vasto per ricevere il 'Premio Silvio Petroro 2012'; una contestazione pacifica abilmente drilbata dalla scorta di  Scaroni che ha preferito l'ingresso secondario all'interno del cortile. Esibiti striscioni contro il petrolio ed a favore delle energie pulite ribadendo "le preoccupazioni in merito alla politica del colosso petrolifero, che vede la Regione Abruzzo come 'un territorio con ancora molte risorse da sfruttare', citando le stesse parole del suo amministratore delegato".

 

Dopo il saluto del sindaco Luciano Lapenna, il Premio - consistente in una preziosa incisione e un assegno da 5mila euro da devolvere "obbligatoriamente" in beneficenza - è stato consegnato all'ad dell'Eni direttamente dal presidente dell'Associazione Pro Emigranti, Gianni Petroro, coadiuvato dal dottor Ennio Tritapepe, responsabile territoriale della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, e dal "collega" Graziano Marcovecchio, attuale presidente del consiglio di amministrazione della Pilkington. 

 

"Ho pensato di integrare questo assegno - ha dichiarato Scaroni - moltiplicandolo per 10 e per due anni, quindi Eni darà 50mila euro per i prossimi due anni per celebrare Enrico Mattei a Vasto".


In coda alla premiazione, il dibattito animato dal direttore del quotidiano 'Il Centro', Mauro Tedeschini, e dal redattore del Tgr Abruzzo, Nino Germano, i quali hanno stimolato le riflessioni del dottor Scaroni sui temi dell'economia, approvvigionamento energetico e lavoro. "A livello energetico - ha sottolineato Scaroni - l'Abruzzo ha buone potenzialità, soprattutto per quanto riguarda il gas offshore e l'olio. Ci sono delle risorse che varrebbe la pena di andare a sfruttare, ma tutto questo si fa solo se c'è un consenso sia politico che delle popolazioni interessate. Memori della lezione di Mattei, cerchiamo sempre di essere accettati, facendo in modo che la nostra attività porti benefici alle zone in cui operiamo".


Infine una riflessione sui problemi di "credibilità internazionale" che deve affrontare quotidianamente l'Italia: "Una parte del pregiudizio della politica internazionale nei nostri confronti ce lo siamo guadagnati sul campo, inanellando stupidaggini per trent'anni. Adesso non sarà facile risalire la china, anche se il percorso è già iniziato. Dobbiamo tornare ad essere persone sagge che guardano al futuro dei propri figli, dei propri nipoti e non solo al proprio. Sono fiducioso, perché dalla mia esperienza ho capito che gli italiani danno il meglio nei momenti di difficoltà".

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