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Giovani vastesi nel mondo: a tu per tu con l'ingegner Michele Baccelli

Nuova 'puntata' nella serie di interviste di Nicola D'Adamo su 'NoiVastesi'

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L’ingegnere Michele Baccelli, classe 1973, da 13 anni lavora in Germania. Oggi è Consulente in Brevetti in un importante studio legale internazionale di Monaco di Baviera. Vastese doc della famiglia Baccalà, Michele ha frequentato il Liceo Scientifico 'R. Mattioli' di Vasto e nel 1998 si è laureato con 110 e lode in Ingegneria Elettrica presso l’Università dell’Aquila. Nel 1999 è stato assunto dalla Sony a Monaco, nel 2003 è passato all’Ufficio Europeo Brevetti (EPO European Patent Office) e nel 2008 ha lasciato l’ente pubblico per entrare in uno studio legale che si occupa di brevetti. Parla bene inglese e tedesco. Michele, dalla tua Vasto a Monaco di Baviera, come mai? Appena laureato ho letto un annuncio sul Corriere della Sera in cui cercavano giovani Ingegneri per la Germania. Ho risposto inviando il mio curriculum: a breve mi convocarono a colloquio a Monaco di Baviera e dopo due settimane avevo in tasca il contratto a tempo indeterminato con la Sony, nella divisione delle telecomunicazioni. La mia idea iniziale era di restare un paio di anni in Germania. E con le lingue? Tra università e alcuni periodi in America avevo una buona conoscenza dell’inglese. Una volta in Germania però mi sono dato molto da fare per imparare il tedesco. Lingua che ora parlo bene. L’Università dell’Aquila ti ha dato buone basi per il lavoro in un team internazionale? Credo proprio di sì. Lo fanno quasi tutte le facoltà di ingegneria in Italia. All’inizio può sembrare che siamo svantaggiati, perché per esempio gli inglesi che hanno ricevuto una formazione orientata sulla pratica, cominciano subito ad operare. Ma dopo un po’ di tempo noi italiani siamo avvantaggiati perché, mentre loro sanno subito come “far funzionare la macchina”, noi con la nostra solida preparazione teorica abbiamo la possibilità di capire “cosa c’è dietro la macchina, quali sono stati i modelli utilizzati per la sua progettazione”. E questo con il tempo è un vantaggio. Ora di cosa ti occupi in Germania? Dal 2003 al 2008 ha avuto la fortuna di lavorare - sempre a Monaco - nell’Ufficio Europeo Brevetti, ente pubblico, che in inglese si chiama EPO European Patent Office. Poi mi è arrivata l’occasione di entrare a fa parte di un importante studio legale internazionale che si occupa di proprietà industriale ed io ho colto questa possibilità. Ho preso anche l’abilitazione per esercitare in questo campo in Europa (EPO) e in Italia. Ci spieghi bene in cosa consiste il tuo lavoro nel campo dei brevetti? Diciamo che come consulenti forniamo assistenza ai clienti sia nell’intera procedura per ottenere il brevetto, che nelle fasi successive per lo “sfruttamento” dello stesso. Più in dettaglio: analizziamo e studiamo l’invenzione o l’innovazione tecnica. Definiamo la brevettabilità. Prepariamo la prevista documentazione e depositiamo la domanda per la concessione del brevetto. Una volta ottenuto il brevetto il cliente ci chiede quasi sempre anche la consulenza per la negoziazione della licenza, per le perizie tecniche, per il contenzioso giudiziario. Salvaguardare i diritti in un mondo in cui viene tutto contraffatto è un bel problema… In effetti forniamo consulenza a tutto campo. Qualche esempio: da noi può venire il titolare di un brevetto che vede utilizzato la sua invenzione da una ditta concorrente che non paga le royalties; oppure viceversa, può arrivare un cliente a cui stanno chiedendo diritti che invece lui non è tenuto a pagare; oppure soci di una ditta che dopo lo scioglimento della società si contendono la titolarità del brevetto. E tanti altri casi similari. Come ti trovi in Germania? Professionalmente molto bene. Mi sono trovato a mio agio quasi da subito. I miei attuali colleghi provengono da nazioni diverse e l’ambiente è molto stimolante; organizzazione orientata all’efficienza, rapporti diretti, estrema chiarezza. Cosa pensi di fare nel futuro? Bella domanda. Penso di restare in questo settore. Per il momento abbiamo aperto un ufficio a Milano, ma si viaggia su e giù da Monaco. Poi si vedrà. Torni spesso a Vasto? Ci torno sempre volentieri. Anzi, faccio propaganda e spesso porto amici in vacanza. Un rientro mi sembra impossibile, faccio un lavoro troppo specialistico e in questo settore non c’è alcuna possibilità di impiego in loco. Michele, cosa consigli ai giovani di Vasto in cerca di lavoro? Imparare almeno una lingua straniera, l’inglese. Poi specializzarsi in qualcosa e imporsi una disciplina per arrivare all’obiettivo e svilupparsi professionalmente. La concorrenza è tanta e bisogna avere una specializzazione elevata. Ringraziamo l’ing. Michele Baccelli per avergli rubato un po’ di tempo del suo weekend a Vasto e formuliamo i migliori auguri per il futuro. Per ulteriori informazioni sulla sua attività professionale nel campo della consulenza per i brevetti si può cliccare sul link sottostante. La Hoffmann Eitle, nata nel 1892, ogni anno predispone 3.000 richieste di brevetti e gestisce centinaia e centinaia di casi che riguardano l'area della proprietà intellettuale.
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