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L'INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA DI SANT'ANTONIO ABATE A SANDRO SMERILLI E IL DOLCE RICORDO DI UN'AMICA

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Sandro Smerilli: chi era questo giovane ventottenne cui sabato 10 aprile veniva intitolata la scuola di Sant’Antonio Abate? La voce narrante è Annamaria La Verghetta, che lo ricorda in una lettera a lui indirizzata e letta da una bambina di nome Ilenia, una bambina come tanti piccoli angeli che, Sandro, ogni mattina, accompagnava sul pulmino giallo numero 2, a scuola, quella scuola che lo vide protagonista di quel fatale incidente in cui esattamente tre anni prima perdeva la vita e quella scuola che ora ne reca il nome ad imperitura memoria. "Tutte le mattine, sul pulmino numero 2, si faceva festa. Era una gioia per tutti percorrere quel tragitto che conduceva a scuola: Sandro metteva, alla radio, le musiche che piacevano ai bambini, perché loro potessero cantare e loro ricambiavano la simpatia di questo ragazzo semplice dal cuore grande con piccoli gesti di generosa bontà... portavano i dolci fatti dalle mamme! Sandro si commuoveva per queste delicatezze poiché era orfano di madre, il padre non stava molto bene, allora". Annamaria ne parla con immediatezza, con una tenera e rispettosa amicizia. Racconta molti particolari che ritagliano una figura limpida e piena di gioia di vivere e di dare amore: “Si faceva amare da tutti, perché aveva un modo di rapportarsi alle persone unico e meraviglioso, pieno di solarità. Lo incontravo tutte le mattine, sull’autobus, poiché come accompagnatrice, condividevo con lui il lavoro, ma con il tempo avevo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo per le sue grandi qualità umane così rare oggi. Lavorava sempre perché desiderava costruirsi una famiglia con la ragazza che amava e che a settembre avrebbe dovuto sposare. Veniva spesso a casa mia. Mangiava con noi, spesso il pesce perché lo adorava. Appena aveva qualche ritaglio di tempo, indossava la tuta e le scarpette, e andava a correre, per tenersi in forma” Di Sandro vogliamo lasciare questa traccia, di ragazzo terso e fresco.
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