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DENSO: NESSUNA DISCRIMINAZIONE PER LAVORATRICE IN MATERNITA'

redazione
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Va in maternità prima di Natale e, con l'anno nuovo, l'operaia resta a casa senza contratto. Non succede in una qualunque delle piccole fabbriche manifatturiere del profondo sud, ma alla Denso di San Salvo, la grande azienda giapponese che produce componenti per auto. La vicenda, però, si tinge di giallo, perché a gettare acqua sul fuoco non è solo il management della multinazionale del Sol Levante, ma lo stesso stato maggiore dei sindacati, che, compatto, parla di vicenda ''gonfiata'' e del diritto di prelazione da tempo accordato all'operaia non appena, a fine marzo, sarà tempo di riconsiderare le assunzioni in fabbrica, a partire da quelli che, come lei, hanno già lavorato alla Denso con contratto a tempo determinato. Come dire, prima il bebè e poi il rientro alla linea produttiva di motorini d'avviamento e alternatori. Il fatto viene alla luce al rientro in fabbrica dopo il Capodanno, quando restano a casa 4 dei 48 operai ai quali, prima di Natale, la Denso aveva teso la mano confermando i contratti a tempo. Uno, infatti, ha rinunciato volontariamente, due, invece, avrebbero denotato scarsa propensione al tipo di lavorazione a cui erano stati destinati e la donna, infine, residente in un Comune dell'entroterra vastese, che era rimasta senza lavoro perché in maternità. Azienda e sigle di categoria affermano che era tutto previsto, con l'operaia forte di un diritto di prelazione già accordatole prima delle festività di fine anno, mentre altri lanciano benzina sul fuoco e parlano di grave discriminazione nei confronti delle donne, del loro sacrosanto diritto alla maternità e al lavoro. Un diritto in questo caso violato. ''La Denso -sostiene invece la Rsu- non ha violato alcunchè, ha applicato la legge e, consapevole dello stato di salute della signora, le ha lasciato la porta aperta: l'operaia, infatti, entrata in fabbrica tramite un'agenzia, si era vista confermare il contratto fino a dicembre. Al pari di altri 19 colleghi tornerà al lavoro quando i volumi produttivi lo consentiranno, già in primavera. Per ora, tra l'altro, godrà dei benefici che l'Inps riconosce alle donne in maternità''.
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