Eâ forse, quella di Venezia, la più suggestiva maratona che si corre nel territorio nazionale ed è anche la più enigmatica in quanto tutta la preparazione estiva/autunnale del maratoneta potrà infrangersi con le pessime condizioni atmosferiche. Così come è successo nellâultima edizione nella quale i maratoneti nel finale di gara si sono imbattuti con lâacqua alta (fino a ricoprire interamente le caviglie) così da compromettere le prestazioni cronometriche.
Personalmente ho avuto il piacere di correrla nel 2006, in occasione di una trasferta organizzata dalla Podistica S. Salvo: era la mia quarta maratona ed avevo lâobiettivo di cercare di stare sotto le quattro oreâ¦obiettivo mancato per tre minutiâ¦forse sono stati fatali i circa tredici/quattordici ponticelli artificiali messi negli ultimi chilometri della gara sui tipici canali di Venezia, per evitare le scalinate, che hanno amplificato la stanchezza nel finale di gara.
La partenza era posta dinanzi Villa Pisani a Stra. Nonostante la tensione pre gara era impossibile non notare la maestosità di quella che è definita la âregina delle ville veneteâ.
Il percorso si snodava lungo il fiume Brenta e, nel percorrere lâomonima riviera, si attraversava Dolo e Mira, fino ad arrivare a Porto Marghera prima e Mestre successivamente; di particolare evidenza era il Parco S. Giuliano (dove câera stato lâexpo) attraversata in lungo ed in largo prima di imboccare il fatidico Ponte della Libertà , che è stata la parte più difficile della gara. Dopodichè si arrivava nella periferia di Venezia, si costeggiava il Canale della Giudecca fino ad arrivare sul Canal Grande che si superava grazie ad una passerella montata proprio per lâoccasione formando un suggestivo ponte galleggiate che portava dritto dritto nei pressi di Piazza S. Marco dove si facevano sentire i vari ponticelli artificiali posti per evitare le scale. Nel finale, solo con un poâ di acqua da bagnare le suola delle scarpette da running, si raggiungeva la linea dâarrivo a Riva dei Sette Martiri.
Eâstata la prima maratona corsa in compagnia di mia moglie, che mi ha regalato una sequenza di scatti fotografici che non avevo mai avuto in precedenza.
Inoltre, è stata una maratona italiana con un abruzzese sul podio; infatti Alberico Di Cecco arrivava secondo a soli tre secondi dal continua a leggere