Nella gioia della celebrazione di Pasqua auguriamo a tutti i fratelli e sorelle romano cattolici, con il saluto pasquale bizantino e ortodosso, una buona e salutare Pasqua. Cristo è risorto! à veramente risorto! Sono gli auguri della comunità romena ortodossa di Vasto e ditorni .
Nonostante la diversità nel dinamismo dei riti, la Chiesa del primo millennio, nel celebrare il mistero della Morte/Sepoltura e Resurrezione del Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, non si limitava alla sola memoria dellâevento salvifico, ma intendeva testimoniare al mondo e alla storia che non câè altra salvezza se non in Cristo risorto, luce e speranza di un mondo che vive nelle tenebre e che può, nel fulgore del Risorto, entrare nella vera luce. Ed è per questo che i riti della Resurrezione, tanto nella Chiesa ortodossa che in quella romano cattolica, cominciano con la luce: Cristo risorto è luce e speranza del mondo. Chi accoglie la Luce, Cristo, diviene egli stesso luce con Cristo, per Cristo e in Cristoâ.
Ma Cristo Signore non è risorto âper Seâ, ma per noi, poiché non âper Seâ aveva bisogno di gustare la passione, la sofferenza e la morte, essendo Egli senza peccato, ma per noi e per la nostra salvezza le ha gustate, così come professiamo nel Credo. Ciò significa che la morte e la resurrezione del Signore ci riguardano, riguardano ciascuno di noi, direttamente e personalmente; esse riguardano la nostra morte e resurrezione. Nello stesso modo, la sofferenza del Signore riguarda le nostre passioni e le nostre sofferenze. Poiché, il Signore per mezzo della passione e la sofferenza prende su di Se le passioni e le sofferenze nostre, trasformandole in paradiso, e nel Paradiso non câè dolore, né tristezza, né rimpianto, ma vita senza fine. Per mezzo della morte di Cristo è annientato il peccato e la morte dellâuomo e, per mezzo della Resurrezione, gli si restituisce, allâuomo corruttibile e mortale, lâincorruttibilità e la vita eterna.
Questâanno la celebrazione della veglia pasquale per gli ortodossi inizierà a mezzanotte del 27 aprile, nella chiesa della Madonna del Carmine, ringraziando Don Gianfranco Travaglini, Don Giovanni Pellicciotti e la comunità di San Giuseppe che ci permettono di celebrare la Pasqua in questa chiesa.