Pronunciare il fatidico sì a pochi passi dal mare o in una struttura di particolare pregio architettonico. Un sogno che potrà realizzarsi ma che comporterà per gli sposi il versamento di 1.200 euro nelle casse comunali per la celebrazione del matrimonio con rito civile al di fuori dalla residenza municipale. Una cifra considerevole se si pensa che sposarsi nei Giardini napoletani di Palazzo dâAvalos costa la metà .
A prevederlo è lâavviso pubblico per la concessione in comodato gratuito, per la durata di due anni, di spazi in strutture con accesso e vista sul mare o di particolare pregio ambientale, storico ed architettonico, da utilizzare come separati uffici di stato civile. Il bando è rivolto agli operatori che possono sottoscrivere una manifestazione di interesse ed inviarla in Comune entro e non oltre le ore 12 del quindicesimo giorno successivo a quello della pubblicazione dellâavviso allâalbo pretorio on line.
âLâavviso si rivolge ai proprietari o a coloro che possono legittimamente disporre, nel territorio comunale, di strutture con accesso al mare o di particolare pregio ambientale, storico, artistico o architettonicoâ, spiega lâassessore ai servizi civili, Luigi Marcello, âe che dovranno concedere allâamministrazione comunale in comodato gratuito, in uso esclusivo per la durata di due anni, spazi o locali idonei ai fini dellâistituzione di separati uffici di Stato Civile per la celebrazione di matrimoni con rito civile e unioni civili.â
Lâassessore spiega anche che âi locali da concedere in uso dovranno essere decorosi e adeguati alla finalità pubblica ed istituzionale, essere accessibili al pubblico, possedere i requisiti di legge di idoneità , agibilità e sicurezza e essere conformi alla vigente normativa edilizia o demanialeâ. Resta da vedere ora quanti privati risponderanno al bando che, per ora, presta il fianco alle polemiche dellâopposizione.
âFinalmente anche a Vasto i matrimoni civili potranno essere celebrati fuori dalla casa comunaleâ, attaccano Davide DâAlessandro e Alessandra Cappa, âil problema, però, è che non solo sarà tutto a carico dei proprietari delle strutture che dovranno garantire non solo elevati standard di decoro, e questo è giusto, ma gli sposi che vorranno effettuare tale scelta dovranno versare nelle casse comunali la considerevole cifra di 1.200 euro. Ci pare un poâ troppoâ, incalzano i due consiglieri di minoranza, âconsiderato che tale misura dovrebbe costituire un mezzo per incentivare i matrimoni nella nostra incantevole città e favorire anche il turismo e lâeconomia. Se poi si considera che le sale di Palazzo dâAvalos vengono affittate allo stesso scopo, ma alla metà del prezzo, si capisce bene che una decisione che avrebbe dovuto invogliare gli sposi e gli operatori del settore, si traduce, in realtà , nellâennesima ingiustizia dellâamministrazione comunaleâ.