Cinque coppie di treni Intercity, da e per Bologna, uno solo dei quali con fine corsa a Milano Centrale. Eâ questa lâofferta riservata da Trenitalia alla stazione di VastoâSan Salvo per lâorario invernale del trasporto ferroviario, scattato domenica 9 dicembre.
Per le Ferrovie si tratta di una risposta adeguata alla clientela del Basso Abruzzo, il minimo sindacale, invece, secondo i passeggeri che, tutto lâanno, garantiscono allo scalo più meridionale della regione incassi tra i più generosi dâAbruzzo.
Prima di qualche richiamo agli orari, sostanzialmente invariati, vale la pena, senza per questo voler scatenare polemiche di confine, valutare lâofferta riservata a chi il treno a lunga percorrenza lo prende a Termoli. Sentite qua: sei convogli Frecciabianca in partenza ogni giorno dal Molise, alle 7.25, 9.25, 11.25, 13.25, 14.25, 18.25, con la sontuosa aggiunta del Frecciarossa delle 8.25. Altrettanti, naturalmente, i treni di ritorno al sud provenienti da Milano, compresi gli Intercity. Una pacchia a cui va abbinata unâulteriore offerta, il Frecciarossa per Torino delle 15.25, con arrivo ai piedi della Mole alle 21.40 e altre due Frecce, colore rosso, dirette senza scali intermedi a Venezia Santa Lucia, rispettivamente alle 10.25 e alle 16.25. Chi lâha detto, insomma, che il Molise non esiste?
Possibile, chiedono gli utenti del Vastese, che Trenitalia non senta il dovere di spostare una, dico almeno una fermata di una Freccia a VastoâSan Salvo? Perché gli amici molisani possono tranquillamente organizzare il viaggio senza patemi, mentre al di qua del Trigno bisogna programmare lo scalo intermedio a Pescara, se non si vuole andare fino a Termoli per poi risalire lo Stivale? Ma sì, fra due mesi o poco più si vota e, dunque, sotto con interrogazioni e interpellanze. Come sempre, fino a ora, fini a se stesse, frutto di una politica impotente. Già perché il Frecciabianca estivo non è che una pezza stagionale.
Dimenticavo gli Intercity da Vasto â San Salvo. Eccoli, limitatamente alle partenze: 8.22, 10.24, 12.24, 14.24 (lâunico diretto a Milano), 16.24, tutti con fine corsa a Bologna.
Per fortuna resta e si rafforza il presidio della Polfer, mentre il nuovo anno porterà lavori di riqualificazione, sembra, con la sistemazione degli ascensori. Bene, ma non dimentichiamo che la biglietteria dello scalo corre veloce verso la chiusura definitiva: fra un poâ, nello spazioso atrio della stazione non resteranno che i poveri senza casa e le macchinette fai da te.