La crisi delle nostre imprese, i giovani che vanno via dalla città per mancanza di lavoro, le strade del Vastese e il suo forte legame con la nostra terra, probabilmente sconosciuto ai più. Ma anche una riflessione sul suicidio assistito, con riferimento al recente caso di Loris Bertocco. Queste le tematiche affrontate con Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali nel quarto Governo Berlusconi e attuale presidente della Commissione Lavoro del Senato, intervistato in occasione della seconda edizione del premio âA fianco del coraggioâ tenutasi mercoledì scorso a Roma presso Castel SantâAngelo.
Dal 2014 al 2016, lâAbruzzo ha perso 2.425 imprese, subendo una decrescita dellâ1,87%: un valore pari a due volte e mezzo la decrescita media nazionale, che si attesta invece sullo 0,77%. La maglia nera è stata assegnata al Chietino, che ha detto addio a ben 1.092 imprese. La zona industriale della Val Sinello vive da anni una profonda crisi, mentre a Vasto il Cotir continua indefessamente a denunciare il totale stato di abbandono in cui versa. Domani (lâintervista è stata realizzata il 18 ottobre, ndr) Renzi visiterà lo stabilimento Pilkington di San Salvo. La nostra realtà locale, dati alla mano, è una di quelle che paga di più la crisi. Come può uscirne?
âConosco bene lo stabilimento della Pilkington e la storia della Siv, un grande patrimonio italiano svenduto dopo il 1993. Sta ai decisori nazionali, regionali e locali favorire lâespressione delle potenzialità creative di questa crisi e limitare i danni della sua forza distruttiva. Viviamo uno straordinario cambiamento, in cui le tecnologie hanno avuto un ruolo da protagonista. Bisogna ricordare che queste sono state prodotte dallâuomo per aiutarlo, non per danneggiarlo: la tecnologia non deve sostituire lâoccupazione, ma affiancarla. Cambiano i mestieri, le abilità e le competenze, ma dellâuomo câè e ci sarà sempre bisogno. Dobbiamo preoccuparci di creare sempre ambienti favorevoli alla crescita dellâimpresa e allo sviluppo delle tecnologie al suo internoâ.
Nello specifico, come vede la nostra realtà industriale?
âLâAbruzzo ha avuto unâindustrializzazione frutto di forti incentivazioni iniziali, che hanno funzionato a lungo termine grazie allâimpegno e allâintelligenza del popolo abruzzese. Nella politica di sviluppo forzato del Mezzogiorno, questa regione è stata una bella eccezione, poiché ha saputo radicare bene molte delle sue imprese, al fianco delle quali sono poi nate altre importanti attività frutto di iniziative locali. Questa quarta rivoluzione industriale deve rendere lâAbruzzo maggiormente attrattivo e conveniente per gli investimenti. Câè una grande diversificazione nei suoi settori, che vanno dalla sua industria metalmeccanica sempre più forte e qualificata â lo stabilimento del gruppo FCA, ad esempio, non mi pare che abbia vissuto particolari momenti di crisi â alla sua importante industria farmaceutica radicatasi soprattutto nellâAquilano. La stessa vecchia Siv ha dato vita a impianti originalissimi, fondamentali per lo sviluppo delle automobili. La storia dimostra che lâAbruzzo ha notevoli potenzialità â.
Giorni fa la Giunta regionale ha annunciato lo stanziamento di 56 milioni di euro per le strade abruzzesi. Dei 16 milioni destinati alla provincia di Chieti, ben 9 saranno impiegati per le mulattiere dellâAlto Vastese. Tantissimi lavoratori e studenti dellâentroterra da anni sono costretti a fare conti con strade impercorribili o addirittura completamente franate. E gli interventi non dovrebbero partire prima della primavera del 2018. Crede che la ripresa industriale di un territorio possa essere garantita senza adeguate infrastrutture?
âIn merito posso solo dire che, negli ultimi anni, la capacità di realizzare opere pubbliche è stata notevolmente rallentata anche a causa dellâintroduzione dellâAutorità Nazionale Anticorruzione, che ha allungato di molto i procedimenti di realizzazione. La corruzione va certamente contrastata, ma non rallentando o addirittura bloccando gli investimenti pubblici. Bisogna poi riprendere a investire non soltanto nelle infrastrutture e nei beni materiali, ma anche nel capitale umano, nelle competenze e nelle attitudini allâapprendimento delle persone, lungo tutto lâarco della loro vita. Dobbiamo includere le persone nel mondo che cambia e metterle in condizione di accedere a competenze, conoscenze e abilità per essere protagoniste del cambiamentoâ.
Un cambiamento dal quale sembrano però essere escluse le giovani generazioni vastesi. La Cgil Abruzzo ha denunciato che 7 giovani su 10 abbandonano la loro città natale perché non trovano lavoro.
âNei giovani deve esserci una certa disponibilità a muoversi nella fase che segue il percorso educativo. Questo non è necessariamente un male. Il problema è fare in modo che, se lo vogliono, possano avere ragioni per tornare nella loro terra dâorigine. Le esperienze che si possono svolgere altrove sono utili, ma la naturale attitudine a ritornare deve essere incoraggiata da reali opportunità , che possano consentire ai giovani di mettere a frutto il proprio talento anche nei loro luoghi di nascita, nei quali non devono tornare soltanto per fare le vacanzeâ.
In merito allâevento di stasera, la seconda edizione di âA fianco del coraggioâ è stata dedicata agli uomini vicini alle donne che soffrono di sclerosi multipla.
âCredo che questo sia un premio dedicato alle tante manifestazioni di vitalità che ci sono nella nostra società . La nostra è una comunità vitale, che non lascia da soli coloro che hanno bisogno di essere aiutati amorevolmente. Nei giorni scorsi, purtroppo, una persona gravemente disabile ha scelto il suicidio assistito (il riferimento è al recente caso di Loris Bertocco, ndr), ed è incredibile come la reazione di alcuni sia stata quella di favorire il suicidio invece della vita. Bisogna innalzare la capacità dello Stato e della società di assistere amorevolmente chi soffreâ.
Nella sua lettera, però, Bertocco diceva di essere stato abbandonato proprio da quello Stato che avrebbe dovuto assisterlo.
âCome dicevo, bisogna aumentare la capacità assistenziale dello Stato. Non mi permetto di giudicare una persona che viveva una simile disabilità . In questo caso, contesto soltanto coloro che nella dimensione politica hanno provato a rendere più percorribile la strada della morte, invece che quella della vitaâ.
Lei apprezza e conosce molto bene il nostro territorio. Da dove nasce questo legame?
âMia suocera è nata e cresciuta a Pollutri, mia moglie è molto orgogliosa delle sue origini. Per ventâanni ho fatto vacanza nel vostro territorio, quando posso ci torno volentieri. Ho amato tanto la spiaggia di Casalbordino e nondimeno quella di Vasto, sono molto affezionato alla provincia di Chieti e al suo litoraleâ.