Buon riscontro di presenze al convegno âToghe, camici e responsabilità : la nuova legge sulla responsabilità medicaâ svoltosi venerdì pomeriggio presso lâaula dellâImpegno Solenne del Tribunale di Vasto. Il dibattito, incentrato sui sistemi di attribuzione delle responsabilità derivanti dallâesercizio dellâattività sanitaria (a partire dalla recente legge Gelli-Bianco), ha visto infatti il coinvolgimento non solo di professionisti dei settori coinvolti (ovvero medici e avvocati), ma anche di molti comuni cittadini interessati a un argomento di sicura e grande rilevanza, reso tale anche dai numerosi casi finiti alla ribalta delle cronache nazionali.
Lâincontro, organizzato dallâAssociazione Forense Jus For. As. in collaborazione con lâOrdine degli Avvocati di Vasto, ha avuto come relatori il presidente del Tribunale di Vasto Bruno Giangiacomo, che ha trattato il tema âGli aspetti penali della nuova responsabilità medicaâ, il professore e avvocato Massimo Franzoni, Ordinario di Diritto Civile presso la Scuola di Giurisprudenza dellâUniversità degli Studi di Bologna, che ha invece affrontato i âProfili civilistici della nuova responsabilità medicaâ, e lâavvocato Giampaolo Di Marco del Foro di Vasto, che ha infine discusso di âQuestioni processuali: tra processo e composizione dei conflittiâ.
Il dibattito, moderato dal presidente dellâOrdine degli Avvocati di Vasto Vincenzo Melone, è stato introdotto dellâonorevole Maria Amato, professionista del settore sanitario, la quale ha sottolineato come âlâattuale legge sia ancora molto perfettibileâ e come questa sia âstata voluta per migliorare il sistema sanitario nazionaleâ, auspicando quindi una separazione tra âle autorità del settore e le lobby e le case farmaceuticheâ e la definitiva affermazione della âresponsabilità oggettiva delle strutture sanitarie, poiché questa non può mai essere solo ed esclusivamente del medicoâ.
Tra gli altri, lâintervento di Bruno Giangiacomo ha ripercorso efficacemente lâevoluzione storica della giurisprudenza in materia di responsabilità medica. Il presidente del Tribunale di Vasto ha spiegato infatti che ânegli anni Settanta lâunica responsabilità medica rilevante era esclusivamente quella graveâ, mentre negli anni Duemila âè decisamente aumentata lâattenzione verso la valutazione della colpaâ ed è âstato introdotto il concetto di colpa specialeâ. Giangiacomo ha poi illustrato come âle linee guida emanate da ogni settore medico, che servono a orientare il professionista nel suo campo di competenza, siano in realtà molto relative, sia perché la scienza evolve continuamente, sia perché esse, nonostante il loro carattere valutativo importante, non potranno mai avere un carattere liberatorio per il medicoâ (ovvero, non lo riparano mai automaticamente dalle sue colpe, a prescindere dal fatto che le abbia seguite o meno).
Il capo del Foro vastese ha quindi spiegato che âi protocolli e le buone pratiche hanno valore amministrativo e devono essere sempre inserite nel contesto: questo fa sì che possano contrastare con ciò che prevedono le stesse linee guida. Il medico è perciò il dominus totale della sua professioneâ. Tutto questo ha portato indubbiamente a un âaumento della penalizzazione dellâattività medica e alla costituzione di una âmedicina difensivaââ, che vede i medici arroccarsi sempre sulle loro posizioni âperché si sentono accerchiati: questo ha portato a un âpalleggiamento del pazienteâ, ovvero a uno smistamento burocratico che non porta il medico ad assumersi le sue responsabilità , e a un eccesso di attività diagnostiche a cui lo stesso paziente viene sottoposto, che si ripercuote irrimediabilmente sulla spesa e sul servizio pubblico e quindi a un incremento degli interventi e a una conseguente diminuzione delle risposte in tempi rapidiâ.
Uno spunto, questâultimo, che ha interessato quindi anche il fronte della cosiddetta âspending reviewâ, e che sottolinea indubbiamente il carattere interdisciplinare del convegno, nel quale le problematiche e le ricadute sul sistema italiano sono state affrontate non solo da un punto di vista giurisprudenziale, ma anche socio-economico, politico e storico.