Lâaccusa è aver procurato un âingiusto vantaggio patrimonialeâ allâassociazione Baschi azzurri Abruzzo, la Onlus con cui la ex giunta guidata da Luciano Lapenna stipulò nel 2014 una convenzione per il controllo e la bonifica delle discariche abusive presenti sul territorio. Attività che per la Procura non potevano essere delegate a dei volontari, ma che avrebbero dovuto essere svolte da ditte specializzate.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto il procuratore capo Giampiero Di Florio a chiedere il rinvio a giudizio di sedici persone per il mancato rispetto delle norme in materia ambientale e per il reato di abuso in atti dâufficio. Lâudienza preliminare davanti al Gup del Tribunale, Italo Radoccia, è stata fissata al 21 marzo.
I destinatari del provvedimento sono lâex sindaco Luciano Lapenna e i componenti della giunta comunale dellâepoca: Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Anna Suriani, Marco Marra, Luigi Masciulli, Lina Marchesani e Luigi Marcello. Questi ultimi due sono gli unici a ricoprire a tuttâoggi la carica di assessori nellâesecutivo guidato da Francesco Menna. Con loro rischiano il rinvio a giudizio anche tre dirigenti comunali: Vincenzo Marcello, Alfonso Mercogliano e Michele DâAnnunzio, gli ex dirigenti Roberto DâErmilio e Pasquale DâErmilio (entrambi in pensione), la segretaria generale Rosa Piazza, il responsabile dellâassociazione Baschi azzurri Eustachio Frangione e lâamministratore delegato della Pulchra ambiente spa, Paola Vitelli. Ognuno di loro, a vario titolo, avrebbe avuto, secondo la Procura, un ruolo nella vicenda che ruota intorno al conferimento dellâincarico alla Onlus in cambio di un rimborso spese di 2.500 euro mensili.
Lâesposto che ha dato lâimput allâindagine è stato presentato da Antonio Parisi, presidente di âRadio CB Histoniumâ che, nella convenzione stipulata dalla giunta con i Baschi azzurri, aveva rilevato alcune irregolarità , tra cui la non conformità dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti. Il responsabile del sodalizio aveva manifestato anche una serie di perplessità sulla scelta della giunta che aveva deciso di âconferire incarichi così delicati, complicati e pericolosi, ad una Onlus formata da volontari, piuttosto che stipulare convenzioni con apposite ditte specializzateâ.
Lâamministrazione comunale, dal canto suo, ha sempre ribadito di aver operato nellâottica dellâinteresse collettivo e di aver ottenuto un consistente risparmio affidando la bonifica dei siti ai Baschi azzurri.
Insomma, unâaltra grana per lâex giunta Lapenna, già alle prese con lâinchiesta sulle manifestazioni estive 2013 affidate senza gara dâappalto nonostante lâelevato importo (170mila euro).
Il nutrito collegio di avvocati ha ora a disposizione due settimane di tempo per studiare le carte e preparare la linea difensiva. Secondo i legali lâex amministrazione comunale si è mossa nellâottica dellâinteresse collettivo, affrontando un costo di gran lunga inferiore a quello che avrebbe sopportato affidando la bonifica delle discariche abusive a ditte specializzate. Tesi confutata dalle opposizioni consiliari che hanno invocato lâintervento della Corte dei Conti. Per Alessandro DâElisa ci sarebbe stata infatti una duplicazione di costi. Il consigliere del gruppo misto ritiene che âil Comune di Vasto ha pagato due volte lo smaltimento dei rifiuti, una prima volta versando alla Onlus Baschi Azzurri la somma mensile di 2.500 euro e la seconda volta versando il corrispettivo dovuto a ditte specializzateâ.