Verifiche completate e nessuna situazione anomala registrata: la linea ferroviaria Adriatica è stata riattivata poco dopo le ore 20.
L'interruzione, per più di 3 ore, è stata determinata da un allarme bomba. Una telefonata anonima, arrivata alla stazione di Pescara poco prima delle 17, aveva segnalato la presenza di un ordigno nel tratto compreso tra le stazioni di Fossacesia e Vasto-San Salvo.
Notevoli i disagi per centinaia e centinaia di viaggiatori con diversi convogli rimasti fermi alle stazioni di Vasto-San Salvo, Termoli, Fossacesia, Pescara, Giulianova e San Benedetto del Tronto.
I controlli, coordinati dalla Polizia Ferroviaria, si sono messi in moto con lâausilio di un mezzo speciale in dotazione che si è spostato sui binari, su un percorso di quasi 30 chilometri, concentrando le attenzioni in particolare nelle gallerie presenti lungo la direttrice adriatica. Coinvolti, in questa operazione, anche gli artificieri della Polizia di Stato.
Alcuni pullman sostitutivi, con lâintervento della ditta âGiacomucciâ di Scerni, sono stati organizzati, in direzione Pescara e per le città sedi di stazioni intermedie fino al capoluogo adriatico, con partenza da Vasto-San Salvo. Allo scalo vastese di località San Tommaso a Vasto Marin a erano presenti, tra gli altri, il vice questore e dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza, Cesare Ciammaichella, ed alcuni volontari del Gruppo comunale di Protezione Civile, coordinati dal responsabile Eustachio Frangione, che hanno assistito e rifocillato diversi passeggeri, specie i più piccoli di alcune famiglie.
Eâ stato il vice questore Ciammaichella, una volta avuta la rassicurazione dellâassenza di anomalie, a dare il âvia liberaâ per la riattivazione dei collegamenti.
Poco dopo le 20, da Vasto-San Salvo, è ripartito un âIntercityâ diretto a nord. La stessa cosa - pressoché in contemporanea - avveniva per gli altri treni nelle altre stazioni ferroviarie.