Non solo acrobazie per il 1° International Air show del Vastese, ieri il volo e gli aeroplani sono stati protagonisti anche di un incontro letterario dedicato ai libri di due vastesi: âVivere tra le nuvoleâ di Massimo Russi e âLa morte che viene dal cieloâ di Pasquale Spadaccini. Al Blue Moon bar sono intervenuti gli autori, insieme a Luigi Ciancaglini di Assovolo Vasto ed Egidio Straccio, presidente dellâAero Club di Ancona. A moderare lâappuntamento il giornalista Giuseppe Ritucci.
Due opere, quelle di Spadaccini e di Russi, che parlano di volo, aerei e sicurezza ma sono molto diverse. Con il primo i presenti hanno fatto un salto nel passato, allâ11 maggio 1951 quando un caccia militare pilotato dal Vastese Francesco Della Guardia, dopo aver compiuto diversi giri sopra la città , è precipitato nella zona di San Michele: oltre al pilota persero la vita altre sei persone. Una storia finita nel dimenticatoio: âDal â51 al 2000 non esistono articoli sullâepisodioâ ha detto lâautore, che 13 anni fa ha deciso di scriverci un racconto. Poi, lâanno scorso, ha avuto modo di visionare i documenti ufficiali presso lâArchivio storico dellâAeronautica militare di Roma, lì ha studiati, ha raccolto testimonianze di chi era sul posto quel terribile giorno e ha scritto il libro, arricchito con molte immagini dellâepoca. âPer carenza di prove lâepisodio fu archiviato, ma nei documenti si precisa che taluni indizi lasciano in verità dubitare della prudenza, perizia e disciplina di volo del pilotaâ. Spadaccini ha ripercorso i fatti e letto rapporti, come quello in cui si citano le difficoltà di gestione del velivolo o quello in cui si spiega che âcâera stato un abbassamento volontario del pilota e che se questi si fosse attenuto alle disposizioni sulla disciplina di volo lâincidente non si sarebbe verificato. Lâaereo magari sarebbe precipitato ma non sul centro abitatoâ.
Un episodio tragico, forse rimosso da molti, e proprio per evitare lâoblio Spadaccini ha scritto il libro. La sua speranza è anche unâaltra: âMi spiace che non ci siano membri dellâAmministrazione â ha detto âperché vorrei che venisse intitolata una via alle vittimeâ.
Lâopera di Spadaccini è stata lo spunto per parlare di sicurezza dei voli, su cui si è soffermato anche Massimo Russi, ex pilota di Boing 737, che ha sottolineato come ci siano stati grandi progressi nel corso degli anni. Ha spiegato cosa vuol dire pilotare un grande aereo commerciale, ha parlato del lavoro di equipaggio, del personale di bordo, delle procedure di sicurezza, delle difficoltà di certi voli, come nelle isole greche, i cui aeroporti non sono adatti per i Boing, ma anche delle emozioni che si provano, come la paura e il senso di libertà . âDico sempre che la cabina di pilotaggio è il palchetto più alto del mondo, da cui puoi ammirare le bellezze della naturaâ. Quando voli, ha spiegato, sei libero ma âquando lo fai per professione quella libertà col tempo viene meno, nei voli commerciali tutto dipende dallâeconomia, è molto stressante. Ti fa disinnamorare del volo, anche per questo ho smesso di fare il pilotaâ.
Di sicurezza ha parlato anche Ciancaglini, evidenziano i tre fattori da cui dipende: ambiente, meccanico e umano: âCome causa degli incidenti questâultimo costituisce lâ80%â. Si è quindi soffermato sulla scrupolosità dei piloti e sullâimportanza della formazione, che siano ai comandi di un boing o di un ultraleggero. âFondamentale è la standardizzazione della formazione, lâaddestramento, lâaggiornamento continuo che alla fine portano anche a un automatismo nel seguire le procedureâ.
La parola è poi passata a Straccio, per approfondire lâaspetto della sicurezza nelle manifestazioni, che dopo un grande incidente in Germania si fanno ora sullâacqua. Ha poi spiegato gli standard adottati negli eventi come quello di questo weekend. Proprio sulla manifestazione di sabato e domenica ha aggiunto: âA Vasto è la prima volta e ho trovato grande partecipazione da parte della cittadinanza. Spero che in futuro si possa ripetereâ.
Con le riflessioni legate alla scelta di volare, che dà libertà e permette di lasciare i problemi a terra, e con lâaugurio che le vittime dellâ11 maggio 1951 siano meglio ricordate si è chiuso lâincontro.