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Festival della Scienza 'Ad/ventura' 2011: tra divulgazione e sperimentazioni

Il bilancio di un'edizione di successo

a cura della redazione
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Si è chiuso domenica 3 aprile, tra l’apprezzamento generale del pubblico e le numerosissime visite da parte delle scuole del territorio, la seconda edizione del 'Festival della Scienza Ad/ventura', il più importante evento cittadino dedicato alla divulgazione della scienza, organizzato a Vasto dal 28 marzo al 3 aprile per iniziativa del Liceo Scientifico “R. Mattioli” e dell’Associazione VastoScienza. Il tema “150 nuovi orizzonti” è stato trattato dalla prospettiva dei grandi nomi della scienza italiana e internazionale, da filosofi, letterati e storici della scienza, ma anche da giovani in brillante carriera, gli “ex allievi oggi scienziati”, e da centinaia di studenti delle scuole del territorio, veri protagonisti dell’iniziativa. La manifestazione, patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Chieti e dal Comune di Vasto e organizzata con la collaborazione tecnica della Fondazione Cassa di Risparmio di Chieti, AssoVasto, F.lli Molino, Ottica Desiato, Ordine degli Architetti, BCC Valle del Trigno e altri sponsor privati, ha trasformato per sette giorni la città in un inusuale palcoscenico di mostre scientifiche e laboratori interattivi, conferenze, caffè scientifici… con la formula multidisciplinare e rivolta al pubblico di tutte le età che da due anni contraddistingue questo Festival. Tante le scuole partecipanti, di grande qualità i contributi delle associazioni. "Abbiamo verificato in questi giorni l’eccellenza dei contenuti della rassegna. Abbiamo avuto pareri entusiasti da parte degli scienziati intervenuti e del pubblico che ha seguito le tante conferenze - ha affermato l’organizzatrice, Rosa Lo Sasso, che si propone una maggiore varietà e selettività per il futuro - con un’offerta sempre più numerosa di laboratori che si confermano come vero atout del Festival". Tra gli ospiti più importanti di questa edizione: l’astrofisico Giovanni Bignami, Angelo Tartaglia, fisico del Politecnico di Torino, Angelo Guerraggio, professore presso la “Bocconi”, esperto di ottimizzazione e di storia della matematica, Domenico Barillà, psicoterapeuta e analista adleriano di Milano, Mauro Latini, presidente dell’Ordine degli architetti di Chieti, Paolo Sottocorona, meteorologo di La7, Antonio De Simone, filosofo dell’Università di Urbino, Marco Patricelli, storico e giornalista, docente di storia dell’Europa contemporanea all’Università di Chieti, Andrea Mazzatenta, docente di psicobiologia all’Università di Teramo e di Chieti-Pescara, Flavio Fusi Pecci, astronomo dell’INAF di Bologna, Domenico Petruzzelli, docente di scienza e tecnologia dei materiali al Politecnico di Bari, Tommaso Pagliani, ricercatore presso il centro di scienze ambientali del Consorzio “M. Negri Sud”, Alessandro Marchione, funzionario del Comando dei Vigili del Fuoco di Chieti, Maura Chiulli e Paola Ottaviano, scrittrici, Marilisa Laudadio, nutrizionista, fitoterapeuta, Antonio Pepe, dell’Osservatorio Astronomico del Sannio, Benedetto Conte, musicista- scrittore, Mario Cimini, docente di storia della critica, Gianni Oliva, ordinario di Letteratura Italiana, Vito Moretti, docente di Letteratura Italiana, Antonella Di Nallo, docente di Letteratura teatrale e altri ancora. Ora gli organizzatori già pensano alla prossima edizione che vedrà sempre più protagonisti i giovani, studenti del territorio e ricercatori impegnati in progetti importanti, e lanciano un appello alle istituzioni affinché sostengano questo grande progetto: « Ad Ventura si pone come sfida culturale, stimola la ricerca di nuove e appropriate metodologie didattiche e promuove la cultura scientifica, offrendo alla città e alla regione un’occasione per mobilitare le migliori energie intellettuali in un intrattenimento intelligente. Perché il Festival abbia un futuro certo e si affermi sempre di più è determinante la collaborazione di tutti, Istituzioni, Enti, privati, di tutti coloro che con il loro contributo culturale, scientifico ed economico intendono condividere l’obiettivo di immaginare un futuro di conoscenza e una vera alleanza tra scuola, scienza e società.
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